Shortlisted: KOLGA TBILISI PHOTO award 2016 - ctg. Reportage

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it/

Il Tessitore Shar utilizza un telaio in legno, costituito da due rulli, un certo numero di pedali, un dispositivo di pettinatura e alcuni piccoli e grandi alberi, e le cui dimensioni variano proporzionalmente con le dimensioni del prodotto finale. Si dice che a inventare il primo schema del telaio siano state le donne iraniane, e che in origine avessero avviato l’attività di tessitura in casa; in seguito , però, gli uomini hanno sviluppato un interesse in questo settore e gradualmente, sono stati istituiti veri e propri laboratori Shar , sopravvivendo a epoche di alterna fortuna a livello commerciale. La dimensione considerevole del telaio, interamente manuale e comunque governato da un unico operatore, minuscolo a confronto alla macchina ed allo spazio di laboratorio necessario ad ospitarla, ha comunque sempre mantenuto forte la componente di artigianalità di questo prodotto, quasi a preservare il fascino e quel carattere propriamente domestico che l’ha contraddistinto sin dall’origine.

Il tipico ticchettio dei telai proveniente dall’interno di questi laboratori ha riempito per secoli l'aria di molti vicoli tortuosi di Yazd o Kashan e ancora oggi , pur rappresentando un prodotto semplice a livello produttivo a sua volta realizzato con un macchinario ancor più povero nella sua complessità totalmente meccanica, molte persone di talento mantengono viva questa tradizione , realizzando filati a decorazione semplice destinati a raffinati copriletti, tappeti per la preghiera e coperte di rara bellezza.


en/

The weaver Shar using a wooden frame, consisting of two rollers, a number of pedals, a device for combing and some small and large trees, and the dimensions of which vary proportionally with the size of the final product. It is said that in inventing the first pattern of the frame were Iranian women , and that they had originally started the weaving activities at home; later, however, Iranian men have developed an interest in this area and gradually, were set up real laboratories Shar, surviving periods of varying success commercially. The considerable size of the frame, entirely manual and still governed by a single operator, tiny compared to the machine and the necessary laboratory space to host it, has always maintained a strong component of craftsmanship of this product, as if to preserve the charm and the character properly household that has characterized from the outset.
The typical clicking of frames from the interior of these laboratories has for centuries filled the air with many winding streets of Yazd and Kashan and even today, despite being a simple product in production in turn made with a machine even in the poorest its totally mechanical complexity, many talented people keep this tradition alive, producing yarns for decoration simple to elegant bedspreads, prayer mats and blankets of rare beauty.